Sappiamo tutti che il governo ha avuto la fiducia, tre voti hanno fatto la differenza tra avere o non avere più Berlusconi al governo. Fin qui, nulla di strano e non sto neanche ad esprimere la mia opinione sul commercio dei voti che molti ipotizzano, sulle pressioni che molti avrebbero ricevuto, su quanto quest’uomo appaia sempre più simile a Mangiafuoco. Ma una cosa mi ha sconcertato e non poco. L’approccio dei social network, in primis, per eccellenza Facebook, nei confronti dei post, commenti, video e quant’altro veniva pubblicato in quel giorno di fuoco da tutti gli antiberlusconiani. Ho personalmente visto sparire post e commenti neanche troppo forti come utilizzo di terminologia, che esprimevano il dissenso per quanto accaduto. Cancellati dopo pochi minuti che erano stati inseriti. E poichè non sono un visionario ed ho visto inserire un post da una persona a me vicina e l’ho visto sparire subito dopo, mi chiedo. – Ma il social network non dovrebbe essere espressione di democrazia e libero pensiero? Non dovrebbe essere un posto dove si esprimono le proprie idee, si condividono ideali ed opinioni? Un posto dove gli utenti possono andare al di la delle banalità quotidiane, al di la della ricerca del pelo o del palo e parlare anche di cose serie?
Siamo veramente sicuri di essere in democrazia?
Non importa se su Facebook nascono gruppi pro mafia, gruppi pedofili, gruppi satanici, tranquilli li la mano del grande fratello non arriva. Basta non parlare male di chi ci osserva.
Mi spaventa tutto ciò, come spaventa altri milioni di persone in Italia, ma alla maggioranza delle persone probabilmente non frega nulla, in fondo l’importante è svegliarsi, accedere a Facebook e scrivere “buongiorno a tutti: oggi c’è il sole“.
Ho preso in prestito l’immagine che mi sembra esplicativa da questo sito. Spero non gli dispiaccia.