In questo primo articolo sull’argomento che ho chiamato FantaSeo (il nome non è mio ma del mio amico e socio in affari che lo ha pensato molto tempo fa), inizio a descrivere quelle che sono le mie esperienze in questa disciplina tutt’altro che chiara e certa.
L’obiettivo che ognuno di noi vorrebbe raggiungere quando realizza un sito è “stare nelle prime tre posizioni della prima pagina di Google“. Per essere chiari, non è sempre banale raggiungerlo, ma non impossibile, almeno su alcuni termini di ricerca (o parole chiave). Tutti vendono corsi SEO e promettono risultati miracolosi, alcuni di questi sono molto buoni e danno molte informazioni utili, ma non sempre le regole dettate in questi corsi, danno i risultati sperati.
Preferisco quindi parlare di esperienze e non del come si fa per… e parlare dei risultati ottenuti anche quando i mezzi per raggiungerli vanno contro le suddette regole. Quindi,…
Iniziamo
Ebbene si, so che vi sconvolgerà ma per fare Seo su un sito, serve un sito. Ma non solo, qualche strumento di analisi è sicuramente utile. Ad esempio io uso Google Analytics, Search Console (sempre di San Google), e Semrush uno strumento di analisi SEO/SEM ben fatto e fornito di tante funzioni interessanti al nostro scopo.
Il costo della licenza mensile non è proprio trascurabile ma se avete più siti da gestire, saranno soldi ben spesi.
I contenuti
Ormai è cosa risaputa, un buon sito web, non deve essere pensato per i motori di ricerca, ma per chi lo visita ed utilizza.
Pensare agli utenti, questa è la prima regola. Quindi vi chiedo:
“ma nella realizzazione del sito con ben in mente il concetto di pensare agli utenti, ci dobbiamo preoccupare primariamente della Keyword density?”
I direi proprio di no.
Prendiamo ad esempio questo sito, il mio blog. Prima ancora che iniziassi ad occuparmi di questa materia, 10 anni or sono, era un semplice blog personale, un diario dei miei pensieri. Su questo sito l’attività di SEO che faccio è veramente trascurabile. Una sera di qualche anno fa, scrissi un articolo “divisioni a due cifre per la quarta elementare” che lo catapultò in alto, da 50 visite al mese, ad oltre 20000. Secondo voi quando ho scritto quell’articolo pensavo alle parole chiave, ai meta tag o alla densità delle parole chiave? Ma neanche per idea, avevo solo colto una esigenza di molte persone. E cioè “spiegatemi come cribbio si svolgono le divisioni a due cifre”. Poi nel tempo l’articolo ha perso posizioni ma per 4 anni mi ha regalato oltre 500 visite al giorno.
Mentre scrivevo quell’articolo pensavo solo a chi, come mia figlia allora decenne, aveva la necessità di una spiegazione semplice.
Nel pensare agli utenti quindi, i contenuti hanno il ruolo di attore principale e a mio discutibile avviso le parole chiave lasciano un po’ il tempo che trovano, ma ciò non vuol dire che siano inutili e lo vedremo in seguito.
La struttura di navigazione
Una volta che abbiamo capito su quali contenuti deve concentrarsi il nostro sito e sempre con ben in mente il concetto del pensare agli utenti, creiamo una struttura di navigazione che sia quanto più lineare e funzionale a fornire i contenuti che gli utenti cercano.
Più velocemente gli utenti arriveranno ai contenuti di loro interesse, meno velocemente abbandoneranno le nostre pagine. Una pagina “distante” in termini di click dalla Home del nostro sito, ha meno importanza per i motori di ricerca e sarà meno rintracciabile per gli utenti.
Codice HTML ben scritto
Tutti i motori di ricerca, Google in primis, sono dei “guardoni“, nella migliore accezione del termine. Frugano ovunque gli diciamo di frugare e sono molto attenti ai particolari della scrittura del codice HTML. Che il sito sia semplice come questo blog o composto da decine di migliaia di pagine come Musicusata.it (altro mio sito dove la Seo ha dato i suoi frutti), un tool come Semrush ci viene molto in aiuto con la funzione di Site Audit, fornendoci una panoramica molto dettagliata su eventuali errori presenti nel codice, assolutamente da correggere.
La velocità di caricamento delle pagine
Molti di noi usano WordPress per la realizzazione di un sito, un consiglio che vi do è quello di usare un tema leggero, i plugin strettamente necessari per mantenere un buon tempo per il caricamento della pagine, che come Google ci insegna, è diventato fattore di ranking influenzando notevolmente l’esperienza utente. Ottimizzare le immagini, usare la compressione del server, minimizzare gli script js ed i files CSS sono delle buone soluzioni per aumentare la velocità di caricamento del sito. Un utente mediamente non aspetta più di tre o quattro secondi per avere ciò che cerca, soprattutto in ambito mobile.
Utilizzare uno dei plugin di cache disponibili su wordpress è una buona soluzione, alleggerisce il carico sul server ed diminuisce molto il tempo di accesso alle risorse.
Naturalmente il parametro della velocità è influenzato molto anche dal server dedicato o condiviso che ospita il nostro sito. Il tempo di risposta del server, rilevabile dalla funzione PageSpeed Insights di Search Console, va tenuto bene in considerazione come parametro da ottimizzare, se vogliamo elevate prestazioni nel caricamento delle pagine.
Per i miei server io uso Coding SRL, un’azienda italiana di tutto rispetto, ottima nell’assistenza al cliente e anche nelle soluzioni fornite.
Per le versioni mobile, Google suggerisce l’utilizzo delle AMP pages, Accelerated Mobile Pages, non tutti lo fanno, ma wordpress regala molti plugin allo scopo.
La sicurezza
Un altro fattore da tenere in considerazione e la forte simpatia che Google ha nei confronti della sicurezza negli accessi al sito. Ormai il protocollo http sta cedendo il posto al suo fratello maggiore e più ben strutturato https. Il protocollo https con un certificato digitale, firmato da una Certification Authority ha la sua importanza perchè offre garanzie sulla sicurezza delle transazioni tra server e client utente. Il famoso man in the middle, guardone anche lui ma a scopo malevolo, dovrà trovarsi un altro lavoro.
Installate quindi un certificato digitale sul vostro server, abilitate il protocollo https ed il gioco è fatto.
Mobile First
Sembra che Google abbia deciso che l’indicizzazione del sito nel prossimo futuro si baserà sui contenuti della versione mobile del sito anche per le ricerche desktop.
Non avete pensato alla versione mobile? Beh fatelo e curatela molto, perchè i contenuti del mobile, visto che ormai il 70% degli utenti naviga su Internet da uno smartphone o un tablet, saranno sempre più dominanti sui poveri contenuti per desktop.
Conclusioni
Quelli descritti sopra sono alcuni degli aspetti da tenere in considerazione, durante la progettazione di un sito web che vogliamo sia ben visibile agli utenti sui motori di ricerca. Naturalmente ci sono tantissimi altri fattori che ho capito essere fondamentali per un buon posizionamento e li descriverò nei prossimi articoli.
Come ripeto, parlerò di esperienze e non di come si fa, ogni giorno scopro comportamenti diversi che smontano il mio concetto di “come si fa”. Ogni commento che parli della vostra esperienza è ben gradito.
Alla prossima.
Buongiorno Daniele,
concordo con l’idea che l’attenzione alla keyword density sia molto meno importante dello scrivere contenuti utili per il lettore, ossia contenuti che rispondano alle sue domande.
A confrema di ciò, quando ho scritto i due articoli che parlano di quanto siamo bravi ad autosabotarci nelle relazioni amorose e nella vita sul blog Chiedilo a Luisa, non credo di essermi preoccupata troppo della keyword density, ma piuttosto di mettere a disposizione degli altri alcune considerazioni sull’argomento, frutto della mia esperienza e delle mie letture, perché ciò che era stato utile a me potesse essere utile anche agli altri.
E forse, come dici tu, è proprio perché mi sono preoccupata soprattutto dell’utilità del contenuto, più che della SEO, che entrambi gli articoli appaiono in prima pagina, se si cerca “autosabotarsi”.
Grazie per il tuo prezioso supporto Luisa 🙂